Il diritto alle differenze è alla base della dignità dell’essere umano, dell’uguaglianza e della democrazia: è sancito anche dall’Art. 3 della Costituzione Italiana, fondata sul riconoscimento della possibilità data a ognuno (senza distinzione alcuna), di essere parte attiva della umanità e della sua storia.
L’educazione alle differenze, dunque, oggi richiede uno sguardo complesso, ed è un ambito fondamentale per la costruzione di una società che voglia prevenire le discriminazioni contro ogni diversità, promuovendo, a ogni livello, una cultura del rispetto e dei diritti.
Il dibattito intorno alle differenze di genere è sempre più urgente ed emergente nell’ambito sociale, culturale, politico ed educativo. Responsabilità della scuola è cogliere indizi sui diversi punti di vista, sull’emergere dei saperi e delle domande delle bambine e dei bambini, mettendo al centro la formazione permanente degli adulti, a partire dalle riflessioni sui contesti quotidiani. L’approfondimento Differenze di genere e identità. Come bambini e adulti co-costruiscono il genere, ha consentito di generare riflessioni in ogni nido e scuola dell’infanzia. Tanto più si esce dalle generalizzazioni e si dà spazio alle soggettività di bambini e adulti, tanto più le categorie e i pregiudizi si trasformano in occasioni e nuove visioni sul mondo.
Quindi come adulti ci si è chiesti:
Quali contesti nella quotidianità rendono più visibile possibile la riflessione sulle differenze di genere?
Quali rappresentazioni di genere le bambine e i bambini, gli adulti portano nelle scuole?
Quelli che seguono sono frammenti di documentazioni che possono restituirci alcuni elementi interessanti di elaborazione sul tema.
Il diritto all’accesso è un primo strumento di inclusione e di pari opportunità per molti bambini e bambine, nonché di contrasto alle disuguaglianze sociali e culturali. I criteri per la composizione delle graduatorie assumono come centralità i bambini e le bambine, il loro diritto all’educazione, a trovare luoghi, relazioni, opportunità in grado di favorire lo sviluppo delle loro potenzialità.
La programmazione del sistema dei servizi e le politiche di ampliamento, l’organizzazione dei singoli servizi, le procedure e i criteri per la composizione delle graduatorie per l’accesso comportano una costante rilettura e interpretazione dei fenomeni sociali. Una riflessione che si rinnova periodicamente in una commissione a cui partecipano anche i genitori, in un dialogo di corresponsabilità con altri soggetti della città tra cui i Servizi sociali e welfare del Comune e il Centro per le famiglie.
Quale miglior neologismo inventato da Giuseppe, 5 anni, per questa sezione in cui si vuole ribadire che, se vogliamo tessere legami o sentirci parte di un tutto, è fondamentale – sia nelle scuole sia nelle città – avere luoghi e occasioni che consentano lo stare insieme.
La piazza è un posto di avvicinamento, per la città e un posto dove andare anche per la nostra scuola è importantissimo per l’incontramento.
Giuseppe, 5 anni
La parola incontramento è stata inventata dai bambini: loro hanno molto chiaro che se ci si vuole incontrare, conoscere, tessere dei legami e sentirsi parte, è fondamentale avere dei luoghi e delle occasioni che lo consentano, nelle scuole come nella città.
In tal senso Mondinsieme e Reggio Città Senza Barriere sono interlocutori da differenti anni su queste tematiche, nello scambio con le esperienze dei nidi e delle scuole dell’infanzia.
I nidi e le scuole dell’infanzia sono, nella maggior parte dei casi, dedicati a persone o eventi che hanno avuto un ruolo importante nella vita culturale e politica cittadina, nazionale e internazionale.
Il nome di una scuola parla quindi di una identità, di una storia, di una vita.
Storie appassionate, storie presenti che possono essere rilette dai bambini, dai genitori e dalle insegnanti di oggi.
Il Regolamento dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia del Comune di Reggio Emilia, La Carta dei Consigli Infanzia Città e la Carta dei Servizi dei Nidi e delle Scuole dell’infanzia, nelle rispettive differenze, narrano il volto della partecipazione a Reggio Emilia e raccontano l’identità e le organizzazioni dei servizi per bambini da 0 a 6 anni gestiti dal Comune.