Scuola pubblica, laica, pluralista

L’educazione non è tanto uno strumento per permettere alle persone di conformarsi alle
richieste del contesto quanto piuttosto un processo che può offrire l’opportunità di guidare il
cambiamento alla luce di alcuni valori fondamentali condivisi.

Ripensare l’educazione – UNESCO

Nella complessità dell’oggi una scuola pubblica, laica e pluralista è un presupposto imprescindibile e una sfida per vivere una società realmente inclusiva, capace di accogliere, legittimare, valorizzare le differenze, di riconoscere e riconoscersi come portatrice di cultura, per presidiare il valore dell’uguaglianza e delle pari opportunità di accesso all’apprendimento, inteso come diritto inalienabile.

Il pluralismo, che è lievito del dibattito democratico, nei nidi e nelle scuole dell’infanzia si esprime attraverso le esperienze partecipate, che rappresentano un esercizio di democrazia nel quotidiano e che creano cultura ed educazione, perché la scuola è il luogo primo per la costruzione della dimensione politica di ogni individuo nella società.

Pubblico, laico e plurale sono un tutt’uno nelle differenze e si si esprimono nella partecipazione.

Una opportunità per costruire saperi e nuove conoscenze, esercitando il dubbio, ragionando e discutendo nell’ascolto reciproco; significa praticare un dialogo “in ricerca” che è un dialogo trasformativo attorno alle domande dell’educare, alla complessità del crescere, ai temi difficili e a volte culturalmente controversi, in grado di offrire visioni di futuro senza scorciatoie.

In tal senso una scuola laica, pubblica, pluralista e partecipata consente ai bambini e agli adulti insieme di conoscere e riconoscere la bellezza e l’estetica della convivenza, come esercizio del bene comune.

In questa visione di scuola si esplicita il valore della solidarietà, collante sociale, culturale e politico che orienta e definisce il senso stesso della partecipazione.