Idea di partecipazione

La partecipazione prevede l’uso della parola, è fondata sull’argomentazione razionale e sulla dimensione dialogica, ovvero su percorsi basati sullo scambio della parola, sulla riflessione, sull’interazione…sulla possibilità che le parole che costruiscono il dialogo possono spostare, cambiare, modificare le posizioni di partenza delle persone coinvolte, che non necessariamente devono cambiare opinione ma è una condizione di partenza, la partecipazione è franchezza, è aperta, è permeabilità al confronto…

M. Panarari

La partecipazione è intesa come valore e strategia qualificante il modo dei bambini, degli insegnanti, dei genitori, di tutti gli esseri umani: partecipazione per essere parte e dare forma ai progetti di educazione e per vivere il rapporto con la propria comunità cittadina . Condizione indispensabile per qualunque processo partecipativo è l’accredito di competenza, la capacità di ognuno di intervenire nei contesti, nei luoghi e nelle relazioni di cui è parte con un proprio originale contributo. Tale competenza si costruisce nella possibilità di accedere a informazioni pertinenti e ad una interpretazione collettiva, dei fenomeni sociali culturali e politici che riguardano la vita dei servizi e della città. Questa dinamica contribuisce a generare una cultura della solidarietà, della corresponsabilità e dell’inclusività, che tiene insieme la comunità del nido e della scuola, la comunità cittadina e i suoi servizi tutti.

A partire da questi presupposti le scuole e i nidi possono essere considerati come laboratori di democrazia partecipativa, luoghi dell’agire comune che prendono vita dalla relazione tra le persone, dalla pratica della convivenza e dall’esercizio dei diritti di cittadinanza.

Siamo in un’epoca storica dove la partecipazione viene connotata sia da un senso di sfiducia e fatica sia da una vivace e variegata ricerca di nuovi paradigmi, sui cui le scuole e i nidi quotidianamente fanno ricerca e offrono alla città come possibilità e prospettiva.

Pensiamo che un dibattito pubblico possa considerarsi riuscito, sul piano della partecipazione, non tanto se il numero dei partecipanti è elevato, quanto se le posizioni espresse comprendono tutti i punti di vista.

Ed è su questa idea che appoggiamo anche il ruolo di rappresentanza: non rappresentare una posizione, ma presidiare e garantire il diritto ad esprimere tutte le istanze, mettendole in una relazione generativa e di collettività.