La nostra idea di conoscenza è da rintracciarsi nella quotidianità del nostro lavoro con i bambini, i genitori e gli insegnanti e in una idea di ricerca.
Una ricerca che ha una natura contingente e convenzionale perchè viene costruita in itinere nel contesto in cui ci troviamo ed è l’esito di una convenzione fra i soggetti che partecipano alla esperienza di cui adulti e bambini sono coautori.
S. Bonilauri, pedagosista
Il dibattito sulla conoscenza e sul funzionamento della mente, grazie anche al contributo di diverse discipline, conferma una visione integrata e complessa dell’essere umano e dell’apprendimento, già intuita ed espressa da Loris Malaguzzi con la teoria dei 100 linguaggi, che riconosce a ogni soggetto la libertà e la legittimità di apprendere nella differenza attraverso plurimi accessi al mondo e alla conoscenza.
Oggi più di ieri, il nido e la scuola sono impegnati nella sfida di creare contesti di esperienza e scoperta caratterizzati da multimodalità, in cui, cioè, i processi di conoscenza e di apprendimento di bambini e adulti sono espressione della differenza soggettiva. Le scuole e i nidi d’infanzia hanno costruito la loro esperienza a partire da una visione socio costruttivista in cui si afferma che la realtà non esiste di per sé, ma si genera in un atto interpretativo che ha sempre a che fare con l’incontro con l’altro.
Questa prospettiva è un innanzitutto un invito.
Un invito a trascendere l’ovvio, il già detto, il “si dice”, “si deve”. Consente di stare in una dimensione generativa di apprendimento, in cui la natura umana è fin da subito una natura in movimento, non lineare, dubitativa, in cui l’essere umano – fin dalla nascita – costruisce saperi nei contesti, elabora attivamente un linguaggio delle ipotesi, teorie provvisorie sulla realtà.
Ogni bambino, come ogni essere umano, è, quindi, costruttore attivo di saperi, di competenze e di autonomie, attraverso processi di apprendimento che prendono forma con modalità e tempi unici e soggettivi nella relazione con i coetanei, con gli adulti e con gli ambienti.
Il processo di apprendimento privilegia strategie di ricerca, di confronto e di compartecipazione; si avvale di creatività, incertezza, intuizione, curiosità; si genera nella dimensione ludica, estetica, emozionale, relazionale e spirituale che intreccia ed alimenta la straordinaria conoscenza della realtà.